placeboNLMGEtichetta: Elevator Lady
Tracce: 13 Durata: 57:42
Genere: Pop Rock
Sito: placeboworld.co.uk 
Voto: 7/10

All’ottavo capitolo della discografia, Placebo (oggi rappresentati dai soli Brian Molko e Stefan Olsdal), consegnano un lavoro che concentra il concept sulle “disgrazie” del mondo moderno, dipingendo uno scenario inquietante e senza speranza, un no-future documentato dai comportamenti indisciplinati del genere umano e delle conseguenze sul pianeta. Dalle guerre alle pandemie, dalla politica all’economia fino alle previsioni dell’inevitabile catastrofe ecologica, Never Let Me Go non lascia perdere su nulla.
La band esprime questi concetti con sonorità molto compatte, super-prodotte e destinate a compromettere le membrane dei nostri woofer per l’istinto irrefrenabile che avremo di alzare il volume per esserne totalmente sommersi.
Quasi come se Placebo (con la complicità del fidato Adam Noble) avessero cercato di dare un senso “sonoro” all’apocalisse illustrata dalle canzoni, lasciando che un muro di suoni ci togliesse il respiro placeboNLMG_CDconcedendo i momenti di riflessione unicamente alla vocalità di Molko, sempre ben assestata e convincente ed anche un po’ meno monocorde del consueto.
Il disco non sbalordisce mai ma in alcuni episodi ci sorprende con soluzioni efficaci  che conferiscono un senso a un lavoro che cela un po’ di routine nelle sue pieghe. L’apertura pseudo industrial di Forever Chemicals e l’andamento scuro di Happy Birthday In The Sky e Surrounded By Spies sono tra i momenti più interessanti assieme all’ipnotica This is What You Wanted mentre le scorribande electro di Fix Yourself e i finti-graffi di Twin Demons sono quelli che convincono meno. Tuttavia nel complesso il disco regge per la capacità dei due Placebo di rendere tutto estremamente personale e certamente distinguibile. Il lavoro di produzione, poi, saprà sfondare anche le playlist (di radio e web) per mantenere vivo un gruppo che forse è uno dei più significativi del panorama pop rock degli ultimi vent’anni.