Etichetta: Lost Generation Records
Tracce: 10 – Durata: 39:45
Genere: Pop Dance, New Wave
Sito: Facebook, Bandcamp
Voto: 7/10
Di certo, una proposta come quella dei romani Venus in Disgrace, in Italia mancava. Il loro suono attinge agli anni ottanta più glam pop, integrando influenze di italoDisco, new romantic, electropop e new wave. Tra le muse ispiratrici dichiarano Soft Cell, Clan of Xymox, New Order, Depeche Mode ma anche il Franco Battiato de La voce del padrone, omaggiato in scaletta dalla riuscita cover di Summer on a Solitary Beach (col featuring di Simone H. Salvatori e Francesco Conte degli Spiritual Front).
L’operazione, va detto, funziona alla grande perché Dancefloor Nostalgia è un album che ammicca ad ogni angolo pur rifuggendo ogni eccesso, mettendo in chiaro una disposizione che non spinge mai sulla celebrazione di un tempo passato e puntando, al contrario, a una lettura contemporanea e moderna di metodi che hanno significato così tanto per l’evoluzione della musica popolare.
Impostato come “(…) un manifesto di un mondo che non esiste più ma che, in qualche modo, siamo ancora qui a celebrare“, il disco scorre con una deliziosa linearità, tra synth, chitarre piene di effetti, batterie elettroniche, vocalità impostate e sintetizzatori indiavolati senza dimenticare gustosi riferimenti alla Madchester più “chitarrosa” come nella sontuosa ballad The Wind Trough the Arcades.
La scelta della lingua inglese, per una volta, è perfetta perché l’operazione di recupero è volta a guardare a un tempo in cui la lingua di Shakespeare era l’unica via possibile. Ciò nonostante, ViD si cimentano anche con l’italiano usato, oltre che per la cover di Battiato di cui sopra, anche su Strasbourg 1518 che evoca certe derive new-wave-italiana di culto, tra Garbo e Diaframma.
L’unica cosa che non è facile comprendere è se sia un progetto legato all’album o la precisa configurazione della band perché, se il primo caso rappresenta un magnifico esercizio di stile, il secondo potrebbe diventare una specie di arma a doppio taglio. Ma questo potremo capirlo solo quando uscirà il prossimo album. Quindi datevi una mossa a comprare questo piccola delizia, ché i ragazzi hanno bisogno di “incentivi” per farci sentire cosa altro sanno fare.
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