Etichetta: Columbia
Tracce: 14 – Durata: 40:43
Genere: Pop
Sito: Instagram, Twitter, YouTube
Voto: 7/10
Impreziosita dalla produzione modernissima del fratello Davide “Tha Supreme” Mattei, Mara Sattei approda finalmente all’esordio ufficiale con Universo, un lavoro che mette bene in mostra tutte le sue qualità.
E Sattei di qualità ne ha moltissime a partire dalla formidabile capacità di mettere insieme le parole adagiandole ritmicamente a tessiture melodiche, confezionate in maniera esemplare per il panorama attuale.
Con il consueto sfoggio di featuring (Tedua, Carl Brave, Giorgia e Gazzelle), il disco è un ottimo esempio di come la musica pop del nostro Paese sia riuscita finalmente a trovare una strada interessante, capace di piluccare dalle produzioni internazionali mantenendo una identità “nostrana” che, per una volta, non suona come un punto debole ma, anzi, come un plus valore.
Alla consolle e ai pentagrammi c’è, come già detto, Tha Supreme; i testi sono tutti di Mara, con la complicità dei vari ospiti nelle tracce che li coinvolge, per un album che riesce a svolgersi in maniera molto interessante, spaziando dalle armoniche care alla trap (Blu Intenso, Cicatrici, Antartide…) alle ritmiche serrate della nu-techno (O rischi nel love, Ciò che non dici…) fino alle derive più nobili della “cosiddetta” musica leggera (Scusa, Sabbie mobili…) sempre con la titolare che riesce a fare la differenza mettendo in mostra le sue invidiabili capacità ritmiche, sfoggiando un flusso perfetto, sempre ben assestato sul tempo e senza esagerare con AutoTune.
Universo è un disco talmente interessante che se c’è un difetto è riscontrabile solo nel fatto che forse si sarebbe potuto osare anche un po’ di più, sebbene mi riesca difficile individuare con precisione quale sia il tasto su cui spingere. Di certo trovo un po’ “deludenti” un paio di derive per così dire convenzionali (Universo, Blu Intenso) e vagamente “pesanti” alcuni featuring: su Occhi Stelle c’è un Gazzelle un tantino fuori parte mentre Giorgia porta Parentesi un po’ troppo nel suo mondo oscurando quello più fresco di Sattei. Ma sono dettagli (commercialmente) comprensibili. A uscire è comunque un lavoro che vanta il primato di un sincero passo in avanti per la nostra musica popolare che da qui può partire per ricostruire il prestigio di una canzone nazionale rispettabile e esportabile.