b5_200Etichetta: Autoproduzione
Tracce: 11 – Durata: 45:36
Genere: Spoken, Sperimentale
Sito: Soundcloud
Voto: 7/10

Dietro la sigla B5 TTNTNZ si nasconde un curioso collettivo italo-tedesco. Due DJ e un poeta alle prese con una irriverente formula che abbina lo spoken con trame musicali cariche di sperimentazione. C’è davvero poco di convenzionale in Sul vino non ho badato a spese e questa è la cosa che, da queste parti, fa scattare la curiosità, e ci fa alzare le antenne.
È davvero difficile orientarsi tra i solchi di questo album perché la straniante impressione di trovarsi al cospetto di qualcuno che ci sta perdendo in giro si capovolge improvvisamente dandoci l’idea di star ascoltando qualcuno che sta facendo dannatamente sul serio. Se è vero che certe commistioni ironic-provocatorie hanno un po’ fatto il loro tempo, stavolta si è scaraventati nella condizione di non poter ignorare un volgo comunicativo di questa portata.
Per darvi un’idea del garbuglio che abbiamo tra le mani, posso dirvi che ritmi elettronici in 4/4 guizzano su sequenze armoniche dissonanti e linee melodiche degne del bel-canto si adagiano su tappeti percussivi in aria di industrial music. Come se gli Swans chiamassero a cantare Daniela Mack oppure Laura Pausini rappasse indemoniata su una base di Metal Carter. Disturbante. Così come lo è la voce che emerge tra le tracce aggiungendo benzina sul fuoco: talvolta sembra quella di un disagiato offuscato dall’alcol, altre si rivela come quella rassicurante di un cantastorie d’altri tempi.
Non ci sono regole, è il collettivo stesso a non porsene. Tutto è un flusso comunicativo sfrenato e alienante. Un attimo ci attira, quello successivo ci irrita. Di sicuro non c’è nulla di preoccupante ma nemmeno niente di confortante, per certo ci va di arrivare in fondo, per capire “questi dove vogliono arrivare” e poi, una volta in fondo, si torna indietro: “forse non ho capito”… fino a quando ci si accorge di essere rimasti impigliati in un affascinante industrial burlesque che tratta di bromuro, sugo, pergamene tra la frutta e viaggi subliminali al limite del grottesco.
Da provare.