Mentre Max Pezzali e Mauro Repetto, seppur separatamente, celebrano l’esordio marchiato 883 festeggiando il ventennale di Hanno ucciso l’Uomo Ragno, molti artisti e band provenienti dall’underground scendono in campo con una bizzarra compilation a loro dedicata. Un tributo ad un nome del panorama adolescent-pop italiano che, volenti o nolenti, è da considerare come uno dei più influenti degli ultimi anni.
Con un titolo, Con due deca, che evidenzia i due decenni che ci separano da quel 1992 e che si ispira ad uno dei brani più famosi di quell’album (Con un deca), il tributo sarà disponibile (gratuitamente) a partire dall’11 aprile attraverso le pagine di Rockit.
La tracklist (in calce) vede coinvolti moltissimi nomi dell’attuale scena indie italiana tra cui I Cani, Lava Lava Love, Numero 6, Amari, Egokid, Amor Fou e molti altri.
In anticipo, così come avviene con le migliori produzioni mainstream, esce il primo “singolo” nel quale Colapesce si misura con un classico come Gli Anni e lo accompagna con un video diretto per l’occasione da Gabriele Galanti.
(#conduedeca)
Con due deca (Tracklist completa)
I Cani – Con un deca
Carpacho! – Nord Sud Ovest Est
Selton – Come deve andare
Colapesce – Gli Anni
Amor Fou & Antiteq – Come mai (Pregando per un synth)
Casa del Mirto – Una canzone d’amore
Nicolò Carnesi – Rotta per casa di dio
Numero 6 – Hanno ucciso l’uomo ragno
Ex Otago – Sei un mito
Macrobiotics – La regola di D’Amico
Ghemon – TPS (prod. Fid Mella)
Amari – Non ci spezziamo
Egokid – La regina del celebrità
Il Triangolo – Nella notte
Maria Antonietta – Weekend
Soviet Soviet – Il grande incubo
Girless & The Orphan – Senza averti qui
Lava Lava Love – Bella vera
I Camillas – Aeroplano
Dimartino – Nessun rimpianto
[youtube:http://www.youtube.com/watch?v=gPk-ZluujhY%5D
fardrock.wordpress.com 
Se ne sentiva davvero la mancanza…
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Tony, dài, però l’idea è divertente. Mi incuriosisce sentire gente indie-snob alle prese con il naz-pop più estremo. Poi, comunque, è gratis. E questo è sempre un plusvalore 🙂
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rispetto sempre l’opinione di tutti…ma io ne farò volentieri a meno…gli 883 proprio no!
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mah, sarà anche divertente ma tra tutti i gruppi e personaggi in circolazione proprio quelli devono essere tirati fuori ?
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Beh, pensaci. Pensa all’età delle band che li hanno tributati. Sicuramente sono tutti “ragazzi” intorno ai 30 per i quali “quelle” canzoni sono parte del DNA generazionale. E’ lo stesso che succedeva negli anni 90 col proliferare di band che tributavano le orrende sigle dei cartoni giapponesi. Facevano altrettanto pena quele musichette idiote ma il piglio ironico e “sentito” di gruppi come Gli Amici di Roland faceva comunque tenerezza.
Oppure mi viene in mente tutta la genìa di band che omaggiano la stagione della disco anni 70 (Disco Inferno, per citare altri torinesi) che ricordo essere sempre accolte con supponenza salvo poi far ballare anche i più ostinati sotto il palco.
Pezzali, tu mi insegni, non è un cretino e conosce bene il valore della sua opera, non s’è mai spacciato per l’erede di Battisti, per dire. Ed io (che non ho mai comprato un suo disco perché a me non piace e non mi interessa) vedo con facilità il valore e l’impatto che ha avuto su questa generazione. Poi, diciamolo anche, certe canzoni di Pezzali sono meglio di certe cose incise da gente che, solo perché mascherati da rocker, ci sentiamo di difendere con più facilità (per esempio: un tributo ai Litfiba, che io trovo sicuramente meno interessanti di 883, suppongo non avrebbe sollevato le stesse perplessità). Poi, ribadisco: è un progetto realizzato per essere regalato nel quale ci vedo anche un po’ di ironia, assieme a una punta di (sì, perché no?) provocazione. Solo questo merita un po’ di rispetto.
🙂
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Ti confesserò che nelle prove per un po’ abbiamo fatto, con Lilith, una cover di “Hanno ucciso l’uomo ragno” in versione Pogues.
Poi lasciata da parte.
Sicuramente la provocazione è insita nel progetto e la gratuità ne fa comunque un’operazione accettabile.
Quello che trovo deprecabile è il costante rivalutare gruppi e personaggi che andrebbero lasciati nel dimenticatoio (vedi le sigle dei cartoni animati, 883 etc).
Si rischia di far passare come accettabile qualcosa che musicalmente era da seppellire sotto una montagna di cemento.
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Però almeno le sigle dei cartoni giapponesi avevano un bel piglio disco-funk (alcune, perlomeno) 😀
Aborro anch’io, però sostanzialmente sono d’accordo con Joyello. Si tratta di gente che fa musica lontana mille miglia dagli 883, come spessore artistico e come approccio. L’ironia è evidente, ma non tanto nei confronti di Pezzali. Lo vedo piuttosto come un nostalgico prendersi in giro (ricordo bene quando in quarta o quinta elementare in classe cantavo Hanno ucciso l’uomo ragno a squarciagola coi compagni) 😉
Per di più è gratuita 😉
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“Da ragazzino andavo matto per il post-punk. E i Not Moving sono stati il primo gruppo che ho visto dal vivo. Quando ho saputo che stavano rientrando in azione, li ho contattati, e loro mi hanno chiesto questo commento filmato per il loro Dvd.
Lo so, la mia musica non c’entra nulla con la loro: ma io ho sempre creduto che il bello della chimica della musica sia questa capacità di far nascere canzoni ed esperienze da elementi inconciliabili.
Non essere prevedibili è bello”.
(Max Pezzali)
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è uscita, eh?
http://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fwww.rockit.it%2Frecensione%2F19203%2Fcon-due-deca-la-prima-compilation-di-cover-degli-883&h=RAQHRvF8nAQF8ZbnD82nGcRQ7cJvgaLlSFX9IABr9cqznvQ
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