albarn_nearestEtichetta: 13 / Transgressive
Tracce: 11 – Durata: 39:50
Genere: Pop, Cantautori
Sito: damonalbarnmusic.com 
Voto: 9/10

Riferirsi al brit pop ogni volta che si parla di Damon Albarn corrisponde a citare unicamente il glam rock in una conversazione su David Bowie. Certamente è stato uno dei protagonisti di quella formidabile corrente degli anni ’90 ma, a ben guardare, già all’epoca era un outsider. Quello che con gli anni è venuto fuori è un artista in continuo movimento, bisognoso e smanioso di trovare ambiti musicali stuzzicanti o sperimentali.
La carriera solista di Albarn non è copiosa: qualche EP, collaborazioni sparse, colonne sonore, un paio di live… The Nearer the Fountain, More Pure the Stream Flows è il secondo “vero” album ad uscire a suo nome (terzo se vogliamo contare Dr.Dee) e arriva a sette anni dal precedente Everyday Robots. Si tratta di un lavoro intimo e intimista che ha, volendo proprio trovare un parallelo, molte affinità con McCartney III.
A differenza di quello di Sir Paul, il disco di Albarn era stato progettato come una piece orchestrale ispirata dagli spazi silenziosi dell’Islanda ma a causa del lockdown del 2020 si è trasformato in un’opera solitaria, in seguito affidata a molti stupendi collaboratori necessari a dare il giusto colore a un gioiellino concept sulla scorrevolezza dell’esistenza, metaforicamente impersonata dall’acqua che si sente borbottare spesso nelle fragili composizioni dell’album.
Se già con il disco precedente avevamo cominciato a conoscere un Damon Albarn adulto e riflessivo, qui ci troviamo al cospetto di un passaggio ancora più significativo del suo personale percorso professionale, e ci mette al corrente di una maturazione che solo i più grandi riescono a compiere in modo così credibile.
Le canzoni hanno tutte una traccia melodica precisa che sembra nascere dal pianoforte, sulla quale l’autore riesce a insinuare elementi di musica elettronica, etnica, jazz e pop nel compito di riuscire a trovare il filo conduttore che rende ognuna delle undici tracce dell’album in grado di rivelarsi pian piano come panacea per i malanni del Pianeta, rivelandone gli angoli più remoti, alla ricerca del bello.
Un lavoro che cresce ad ogni ascolto, che svolazza con squisita disinvoltura tra intimo e sociale ma sempre con l’atteggiamento amichevole di chi ha voglia di condividere ogni attimo, lontano da supponenze e pomposità. The Nearer the Fountain, More Pure the Stream Flows è, di fatto, un disco educato che entra nelle nostre case in punta di piedi e decide di fermarsi per un po’, come un amico caro che viene per due chiacchiere.

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