ubuntu_discoEtichetta: Bunker AT Work
Tracce: 11 – Durata: 39:07
Genere: Rock, Sperimentale, Spoken
Sito: Facebook 
Voto: 7/10

Continua il percorso irriverente dei Lady Ubuntu che con questo Disco scritto con lo scazzo nei primi mesi del 2021 mettono a segno un’opera sgangherata e affascinante che dice già tutto col titolo.
Di lavori influenzati dai disagi della pandemia/lockdown negli ultimi anni si sono riempiti gli scaffali e la differenza la fa sempre chi riesce a distinguersi in ambito di creatività. Lady Ubuntu sono, in questo senso, davvero unici e non rinunciano alla loro consueta dose di sagacia e causticità. Prendono per buono tutto, musicalmente perfino il vituperato reggaeton (Da solo) per liberarsi in digressioni tra il surreale, il poetico e il profetico.
Scritto praticamente di getto, buttando nel registratore tutte le sensazioni che un periodo estremo come quello degli ultimi due anni ha saputo generare, questo disco non concede quasi nulla al pop o alla fruibilità, non è questo l’intento. C’è piuttosto il bisogno di far percepire il fastidio e il disagio di un’epoca sciagurata utilizzando linguaggi eccessivi, sfacciati e insolenti, parafrasando filastrocche per bambini (Sentimenti: eri forte papà), la techno “adulta” di Cosmo o dell’ultimo Lucio Battisti addizionata di distorsioni e guizzi phunk (Il cielo su Torino se avesse lo mere sarebbe il cielo di una piccola Beri) per poi virare anche su ballad di stampo indie-pop (Il gatto sì che mi vuole bene).
Uno dei progetti più bizzarri e curiosi del nostro panorama che, con questo disco immediato e spontaneo, riesce a tirar fuori una sgarbata e scomoda sincerità.