grimes_artangels2Etichetta: 4AD
Tracce: 14 – Durata: 49:37
Genere: Indie Pop
Voto: 8/10

Bisogna ammettere che, con Art Angels, Grimes (all’anagrafe Claire Boucher) ha fatto un disco piuttosto riuscito.
Di “divertente” c’è il concept che si sviluppa con l’autrice che interpreta diversi personaggi, a seconda della canzone, creando un microcosmo di invenzioni e di scenari. Nata come musicista DIY, Grimes ha un piglio musicale piuttosto ricercato che, sia pure attingendo a mani basse dalle produzioni mainstream, arriva a decostruzioni molto intriganti che piacciono molto a chi ascolta musica di estrazione indie (elettronica, hip-hop in particolare) con largo uso di campionamenti e ritmi quadrati che riescono nel difficile compito di accontentare la compagine degli ascoltatori occasionali quanto quelli che pretendono un livello artistico anche dalla produzione di canzonette pop.

Dietro a pezzi easy-listening si celano sempre canzoni di impegno, principalmente dirette alle donne e al loro ancora troppo ristretto inquadramento sociale. Nel suo gioco di ruolo, Claire interpreta anche personaggi maschili, costringendoli a apparizioni ironicamente intrise di misandria (Sono un uomo, faccio ciò che posso…) e cercando di elevare le sue canzoni a qualcosa che possa esulare con maggiore vivacità dal facile binomio cuore-amore
La sua voce, piccante e sempre carica di effetti elettronici, è sufficientemente bislacca da scongiurare qualsiasi eccesso di seriosità lasciando che Art Angels si manifesti come un album da diporto che lascia il messaggio “politico” in sottofondo, facendolo apparire quasi di sottecchi e rendendolo, in questo modo, ancora più efficace. Il paragone con Prince, che qualcuno ha azzardato, è talvolta centrato anche se il Genio di Minneapolis ha un bagaglio di esperienze talmente vasto da poter essere accostato a buona parte delle produzioni attuali. Epperò, il disco di Grimes ha lo stesso gusto per l’azzardo di certe opere centrali di Mr.Nelson senza che questo ne scalfisca troppo l’originalità.
Tra le tracce dell’album fanno bella figura un paio di ospitate illustri come quella di Aristophanes (Scream) e della prezzemolina Janelle Monáe (REALiTi e Venus Fly) che mitigano la timbrica un po’ troppo lineare della titolare.
Art Angels è l’album che porterà questa artista ai fasti della popolarità, con la certezza che se ne parlerà anche nei prossimi decenni. Cercate di non sottovalutarlo.

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