mina_LiveArtista: Mina
Etichetta: PDU
Anno: 1978

Registrato il 23 agosto 1978 a Bussoladomani di Marina di Pietrasanta (LU) e pubblicato nell’ottobre dello stesso anno, Mina. Live ’78 è un disco fondamentale per la musica leggera italiana perché documenta l’ultima esibizione dal vivo della cantante di Cremona e celebra, pur tuttavia senza che questo fosse stato programmato, il suo addio alle scene.
Dalla metà degli anni ’70, dopo il successo clamoroso del varietà Milleluci, Mina aveva diradato le partecipazioni televisive, decisa a riprendersi il ruolo di cantante valutando seriamente l’ipotesi di cominciare a organizzare anche dei concerti veri e propri nei locali e, per l’estate del 1978, fu annunciato un primo gruppo di serate, quindici per l’esattezza, tutte presso il locale in Versilia nel quale la cantante si era esibita altre volte negli anni precedenti. Data la sua latitanza televisiva, la notizia venne accolta con grande entusiasmo e Mina aveva anche accettato di far entrare le telecamere della Rai per riprendere l’ultima serata in favore di uno speciale televisivo. Sfortunatamente la cantante dopo qualche sera cominciò ad accusare qualche problema di salute che, seppure non troppo grave, la costrinse a cancellare le ultime tre serate in cartellone.
mina_Live_leiL’album dal vivo, dunque, nasce un po’ per caso e grazie proprio al progetto della ripresa televisiva: il tecnico Nuccio Rinaldis si accordò col direttore musicale Pino Presti per poter fare qualche registrazione dal banco in modo da organizzare al meglio la regia audio della trasmissione che, di fatto, non fu mai effettuata. Se Rinaldis non fosse stato così zelante, dunque, probabilmente non avremmo nemmeno Mina. Live ’78. Il fonico era a tutti gli effetti ignaro di star catturando un evento così epocale come l’ultima serata dal vivo di Mina esattamente esattamente così come l’hanno ascoltata i partecipanti all’evento.
La formazione schierata era composta dai musicisto Nando de Luca – pianoforte; Alberto Mompellio Aldo Banfi – tastiere; Sergio Farina e Beppe Cantarelli – chitarre; Bruno De Filippi – armonica a bocca, chitarra, mandolino; Pino Presti – basso elettrico; Cosimo Fabiano – contrabbasso; George Aghedo – percussioni; Walter Scebran – batteria; Miriam Del Mare, Lella Esposito, Marva Jan Marrow e Wanda Radicchi – cori mentre la scaletta era formata da brani del repertorio più recente (L’importante è finire, Sognando, Ancora ancora ancora, E poi…), alcune cover (tra cui Georgia on My Mind di Ray Charles, Angela di Josè Feliciano, Lacreme Napulitane di Roberto Murolo e altre di cui parleremo dopo) e un lungo omaggio a Lucio Battisti (Emozioni, Ancora tu, Sì viaggiare e I giardini di marzominaMe).
Il disco si chiude con un inevitabile classicone come Grande grande grande e si apre con l’unico brano registrato in studio, l’inedita Stasera io qui, scritta per l’occasione da Ivano Fossati e utilizzata come sigla introduttiva per le serate mentre l’orchestra prendeva posto sul palco.
La scaletta non è certo quella della grandi occasioni. Se Mina avesse previsto di chiudere la sua attività dal vivo in questa occasione, probabilmente avrebbe scelto dal suo repertorio in maniera più celebrativa e forse avrebbe tolto El Porompompero di Manolo Escobar, Margherita di Riccardo Cocciante, We Are The Champions dei Queen e Staying Alive dei Bee Gees che erano brani molto popolari nel 1978 ma decisamente poco adatti alla vocalità e allo spirito di Mina. Eppure è proprio questa sua bislacca composizione che lo ha reso uno dei più celebrati dischi dal vivo della nostra canzone, in grado di fotografare benissimo quel momento storico e anche, probabilmente, la sensatezza della decisione presa dalla cantante dopo quelle serate di abbandonare per sempre i palcoscenici.